venerdì 30 aprile 2010

La tredicesima mano di Russel braddon


La tredicesima mano di Russel braddon


Una drammatica partita a carte con la morte, giovata tra due fratelli e un ostinato ispettore di polizia. Una soluzione imprevedibile per una vicenda ricca di suspense.

martedì 27 aprile 2010

Risveglia la Nuova Vita che è in Te


Risveglia la Nuova Vita che è in Te

Imparare ad accettarsi, a riconoscere ciò che di bello e di prezioso è racchiuso in ciascuno di noi è un'impresa ardua per tutti. Scoprire come salire nella scala dell'amore per se stessi è possibile, grazie a questo free-ebook realizzato in coedizione con MyLife, tratto dalla trascrizione del videocorso di Louise Hay.


Come io mi voglio di Giulietta Rovera


Come io mi voglio di Giulietta Rovera

E' un saggio che raccoglie testimonianze, aneddoti e confessioni di tre categorie di donne, l'indipendente, la moglie, la partner e traccia un percorso storico ben preciso mostrando come è cambiato il costume e come è possibile oggi, per la donna, realizzarsi nell'attività creativa, professionale e letteraria che, una volta, era riservata solamente agli uomini.

Le protagoniste del libro parlano in prima persona ed ogni intervista è un racconto nel quale al colloquio si alterna la descrizione dell'ambiente e lo sfondo psicologico.

La storia di queste donne rispecchia l'evoluzione della società italiana e il motivo che ispira tutto il libro è il modo in cui, alla donna, è diventato fattibile realizzarsi in quelle attività dalle quali, una volta, era esclusa.

Vengono rappresentate tutte quelle situazioni nelle quali la donna viene a trovarsi nei confronti dell'uomo, che sia il marito, il partner, il compagno e in che modo essa subisce una preminenza che l'ostacola oppure come riesce a combattere per affermare la propria autonomia.

L'autrice ascolta le donne intervistate e indaga nelle loro biografie riuscendo a cogliere i tratti più interessanti di questi personaggi femminili.

Viene così affrontato il tema del rapporto di coppia e di come il cambiamento di ruolo della donna, da quello di madre e di moglie a quello di donna che svolge una attività al di fuori delle mura domestiche, ne abbia trasformato la fisionomia.

INGRESSO di Luigi Pirandello

INGRESSO di Luigi Pirandello

All’ingresso della vita,

timoroso, m’affacciai

da una porta semichiusa.

Vi picchiai sú con due dita,

poi con garbo dimandai:

– «È permesso? Chiedo scusa...

Entro o no?..» – Silenzio.

Spingo allor, pian pian, la porta.

Bujo pesto. Ne sorrido;

ma agghiacciar dentro mi sento.

– «Che la vita sia già morta?»

Vo tentoni; inciampo. un grido,

mi riempie di spavento:

– «Non ci vedi? Canchero!» –

Chi un fiammifero ora sfrega

in quel bujo alla parete?

Ecco lume alfine. Vedo

una vecchia, sconcia strega

chi mi spia; poi fa: – «Chi siete?»

– «Ecco, – le rispondo, – chiedo

scusa dell’incomodo...

Io son un che arriva adesso.

Sarà tardi? Nel viaggio

ho la via forse smarrita...

Ma – potendo – col permesso,

lesto lesto, di passaggio,

visitar vorrei la vita.

Me ne vado subito...» –

– «Ah, tu pur, tu pur d’entrare

nella vita hai voglia? Sciocco!

Che t’aspetti? dimmi un po’...

Non hai dunque altro da fare?»–

Sto a guardar come un allocco

e rispondo: – «Ma... non so...

non so nulla... proprio...» –

– «Eh, si vede! – allor soggiunge

la stregaccia. – Piglia a caso

la tua sorte, e ben t’occorra!

Pria d’entrare, ognun che giunge,

si fornisce in questo vaso

d’un malanno per zavorra.

Sai l’antica storia

di Promèteo e di Pandora?

Sú, sú, prendi: il vaso è qui.

Io Pandora son; vecchiaja

maledetta! vivo ancora,

e ridotta son cosí

a far qui da portinaja.

Basta. Hai preso? Sbrigati!» –

Affondai la man tremante

in quel cavo enorme, oscuro,

e la sorte mia pescai;

poscia entrai... Ne ho viste tante,

che oramai piú non mi curo

di saper qual male mai

rechi la mia tessera.

domenica 25 aprile 2010

CURARE IL PROPRIO CORPO

Curare il nostro corpo: esso è come una casa per noi, rappresenta lo spazio fisico in cui ci è dato di vivere lungo tutto l’arco della nostra vita e, pertanto, è nostro compito e dovere prendercene cura. Sarebbe dunque meglio fare attenzione a ciò che ingeriamo, agli alimenti con i quali ci nutriamo: impariamo a identificare quali per esempio ci danno più energia e con quali invece ci sentiamo più appesantiti o, magari, semplicemente fatichiamo a digerire. Anche fare un po’ di regolare attività motoria può aiutarci a migliorare la nostra forma fisica, scegliendo il tipo di sport che più ci piace e ci diverte: va benissimo anche solo una lunga passeggiata che ci aiuti a staccare dalla routine e a liberare la mente. Impariamo a farci guidare dai messaggi del nostro corpo, ed esso ci ripagherà con sempre maggiore salute ed energia.

PENSARE POSITIVO

Se la vita non ci sta dando quello che vorremmo la prima mossa per attivare il cambiamento è cambiare il nostro modo di pensare e parlare e la chiave di volta è comprendere che i pensieri di ognuno di noi creano le nostre esperienze. Louise Hay ci dice inoltre, che nessuno di noi deve sentirsi una persona sbagliata per come pensa o parla, semplicemente è una persona cui non è mai stato insegnato a pensare o parlare in termini positivi.I nostri genitori ci hanno infatti insegnato nel migliore dei modi quello che per loro era l’unico modo conosciuto di parlare e pensare. Nessuno è quindi sbagliato ma tutti possiamo iniziare a scegliere fin da oggi nuovi pensieri che ci aiutino a creare la vita che vogliamo e desideriamo.

VOLERSI BENE

Pensa ai tuoi lati brutti come a regali preziosi per te, prova ad immaginare che quelli che ti sembrano lati brutti siano il messaggio di una parte più profonda di te che cerca di dirti qualcosa sul di te, sul vero te. Ecco alcuni consigli: Cessare di criticarci, di spaventarci, Essere gentili, dolci e pazienti con noi stessi e Lodare se stessi.

giovedì 22 aprile 2010

La puntura di Pippo Franco


La puntura di Pippo Franco


Una bicicletta nuova ti ho comprato
però tu sei caduto dal sellino
ed hai il naso tutto blu.

Siamo andati dal dottore
e ti ha detto:
guarirai basta fare una puntura
e tutto passerà.

No no ma il culetto è mio
è mio perciò no no non ci stò
ma il culetto è mio
è mio perciò la puntura no no no.

Sopra i pattini a rotelle come il vento andavi tu,
ad un tratto ai fatto un volo e ti sei trovato giù,
ora ti fa male un dito
e il dottore ha detto già:
basta fare una puntura
e tutto passerà.

No no no ma il culetto è mio
è mio perciò no no non ci stò
ma il culetto è mio
è mio perciò la puntura no no .

L'automobilina da scontro sulla pista al luna park
l'hai guidata come un pazzo tra scossoni e patatrak
ora un piede ti fa male
e il dottore ti dirà:
basta fare una puntura e tutto passerà .

No no ma il culetto è mio
è mio perciò no no non ci stò,
ma il culetto è mio
è mio perciò la puntura no no .

mercoledì 21 aprile 2010

NOTTURNO VOLGARE di Arthur Rimbaud

NOTTURNO VOLGARE di Arthur Rimbaud


Un soffio apre brecce melodrammatiche negli assiti, scompiglia i sostegni dei tetti corrosi, disperde i limiti dei focolari, eclissa le vetrate.

Lungo la vigna, appoggiandomi col piede a una gronda, sono sceso in questa carrozza la cui epoca e abbastanza chiaramente indicata dai cristalli convessi, dai pannelli rigonfi e dai sofà contorti. Carro funebre del mio sonno, isolato, casa di pastore della mia sciocchezza, il veicolo gira sull'erbetta dello stradone cancellato: e in un guasto del cristallo a destra, là in alto, volteggiavano le smorte. figure lunari, foglie, seni.

- Un verde e un turchino intensissimi invadono l'immagine.

Staccar dei cavalli nei pressi d'una macchia di ghiaia.

- Qui si fischierà per l'uragano, e le Sodome e le Solime, e le bestie feroci e le armate.

(Postiglione e bestie di sogno torneranno sotto i boschi più soffocanti, per immergermi fino agli occhi nella sorgente di seta?).

E mandarci, frustati attraverso le acque ciangottanti e le bevande versate, a rotolare sull'abbaio dei mastini...

- Un soffio disperde i limiti del focolare.

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI di Ugo Foscolo

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI di Ugo Foscolo


Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente, nú vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto,

Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta,
E prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mie rendete
Allora al petto della madre mesta.

ALLA AMICA RISANATA di Ugo Foscolo

ALLA AMICA RISANATA di Ugo Foscolo

Qual dagli antri marini
L'astro più caro a Venere
Co' rugiadosi crini
Fra le fuggenti tenebre
Appare, e il suo viaggio
Orna col lume dell'eterno raggio;

Sorgon così tue dive
Membra dall'egro talamo,
E in te bèltà rivive,
L'aurea beltate ond'ebbero
Ristoro unico a' mali
Le nate a vaneggiar menti mortali.

Fiorir sul caro viso
Veggo la rosa, tornano
I grandi occhi al sorriso
Insidiando; e vegliano
Per te in novelli pianti
Trepide madri, e sospettose amanti.

Le Ore che dianzi meste
Ministre eran de' farmachi,
Oggi l'indica veste
E i monili cui gemmano
Effigiati Dei
Inelito studio di scalpelli achei,

E i candidi coturni
E gli amuleti recano,
Onde a' cori notturni
Te, Dea, mirando obliano
I garzoni le danze,
Te principio d'affanni e di speranze:

0 quando l'arpa adorni
E co' novelli numeri
E co' molli contorni
Delle forme che facile
Bisso seconda, e intanto
Fra il basso sospirar vola il tuo canto

Più periglioso; o quando
Balli disegni, e l'agile
Corpo all'aure fidando,
Ignoti vezzi sfuggono
Dai manti, e dal negletto
Velo scomposto sul sommosso petto.

All'agitarti, lente
Cascan le trecce, nitide
Per ambrosia recente,
Mal fide all'aureo pettine
E alla rosea ghirlanda
Che or con l'alma salute April ti manda.

Così ancelle d'Amore
A te d'intorno volano
Invidiate l'Ore.
Meste le Grazie mirino
Chi la beltà fugace
Ti membra, e il giorno dell'eterna pace.

Mortale guidatrice
D'oceanine vergini,
La parrasia pendice
Tenea la casta Artemide,
E fea terror di cervi
Lungi fischiar d'arco cidonio i nervi

Lei predicò la fama
Olimpia prole; pavido
Diva il mondo la chiama,
E le sacrò l'elisio
Soglio ed il certo telo,
E i monti, e il carro della luna in cielo.

Are così a Bellona.
Un tempo invitta amazzone,
Die' il vocale Elicona;
Ella il cimiero e l'egida
or contro l'Anglia avara.
E le cavalle ed il furor prepara.

E quella a cui di sacro
Mirto te veggo cingere
Devota il simolacro,
Che presiede marmoreo
Agli arcani tuoi lari
Ove a me sol sacerdotessa appari,

Regina fu, Citera
E Cipro ove perpetua
Odora primavera
Regnò beata, e l'isole
Che col selvoso dorso
Rompono agli Euri e al grande Ionio il corso.

Ebbi in quel mar la culla,
Ivi erra ignudo spirito
Di Faon la fanciulla,
E se il notturno zeffiro
Blando sui futti spira,
Suonano i liti un lamentar di lira:

Ond'io, pien del nativo.
Aer sacro, su l'itala
Grave cetra derivo
Per te le corde eolie,
E avrai divina i voti
Fra gl'inni miei delle insubri nepoti.

Una musica leggera per una società leggera? Le stragi del sabato sera:solo droga e alcool o anche altro? di Benedetto Conte


Una musica leggera per una società leggera? Le stragi del sabato sera:solo droga e alcool o anche altro? di Benedetto Conte


Perché tanti giovani muoiono il sabato notte sulle nostre strade? La risposta che il mondo politico ha dato è troppo superficiale: «perché nelle discoteche i giovani fanno uso di sostanze stupefacenti e alcool». In realtà il problema è molto più profondo. Nella fascia oraria che va dalle 22 alle 6 del mattino nel 2005 sono morti sulle strade italiane 1.529 giovani e 54.873 i feriti, sono morti 8000 giovani in 10 anni. Poco o niente è stato fatto in ambito di ricerca sociologica, l’unica azione degli organi di governo è stata l’inasprimento delle pene riguardanti il codice della strada. Niente di più inutile! Con questo lavoro intendiamo provare a chiederci le motivazioni profonde del fenomeno. Questo testo può rappresentare un mezzo di formazione ed informazione per insegnanti, genitori, educatori e per tutti i giovani che volessero approfondire il problema delle “stragi del sabato sera”.

martedì 20 aprile 2010

Zia Mame di Dennis Patrick


Zia Mame di Dennis Patrick

A distanza di più di cinquant'anni l'editoria italiana riscopre un grande capolavoro dimenticato, un romanzo che alla sua uscita negli Stati Uniti, nel 1955, balzò subito in vetta alle classifiche di vendita. Mai come in questo caso, però, l'etichetta di "best seller" è meno appropriata. Qui non si tratta del solito polpettone hollywoodiano in cui si susseguono colpi di scena e misteri insondabili; non si tratta nemmeno della classica saga familiare, né della parabola ascendente del sogno americano, né di quella discendente della beat generation. Si tratta di un concentrato di comicità e cultura, in cui i grandi movimenti centrifughi che hanno colpito gli Stati Uniti negli anni Venti, dalla crisi del '29 alle avanguardie artistiche, vengono dipinti attraverso le avventure di un personaggio indimenticabile.
Zia Mame, ora geisha giapponese, ora ballerina di fila, romantica moglie sudista e amazzone intrepida al tempo stesso, ogni mese della sua vita inaugura una nuova impresa epica, coinvolgendo di volta in volta il suo maggiordomo giapponese, la bambinaia irlandese, la dattilografa, il poeta, l'editore, l'agente letterario. Conduce una vita salottiera e ciarliera, in cui l'ostentazione della ricchezza, i cocktail in terrazza e le commedie sperimentali di Broadway si susseguono tra bollicine di champagne e letti di seta. La crisi finanziaria che travolge mezzo mondo nulla può contro questa donna dalle mille risorse. Zia Mame cade, si rialza e intrepida ricomincia da capo, conservando sempre l'ingenuità, o forse l'orgoglio, di chi non oserebbe mai riversare sugli altri la colpa delle proprie miserie.
Come possa aver fatto una donna tanto avventata, imprudente, generosa e folle, a tirar su un ragazzino di dieci anni è un mistero. Per fortuna il defunto signor Dannis prima di morire aveva affidato tutto il cospicuo patrimonio del piccolo Patrick allo Studio Knickerbocker, che avrebbe provveduto direttamente alla sua educazione - tassativamente tradizionale - mentre l'eccentrica zia avrebbe seguito il bambino solo durante le vacanze. Ma quando si ha a che fare con una forza della natura come Zia Mame, le vacanze estive sono un periodo più che sufficiente per cambiarti la vita, soprattutto se si ha la mente brillante e recettiva di Patrick: un bambino che guarda il mondo con l'occhio distaccato del baro e lo descrive con l'ironia del ciarlatano. Come se niente potesse toccarlo direttamente, l'autore-protagonista conosce i tempi comici e la natura umana, cita Bauhaus e i magazzini Macy's, descrive ogni caffé di New York attribuendogli l'atmosfera magica dei bistrot parigini, guarda al di là della sfavillante apparenza dei rutilanti anni Venti, per coglierne tutta la grottesca miseria. Un romanzo divertente, ricco di citazioni colte ma capace di coinvolgere anche il lettore occasionale, una sorprendente sferzata di buonumore assolutamente da non perdere

Graduale s(ecundu)m morem sancte romane ecclesiae : integru(m) & completu(m) videlicet d(omi)nicale : Sanctuariu(m) co(m)mune & ca(n)torinu(m) : sive


Graduale s(ecundu)m morem sancte romane ecclesiae : integru(m) & completu(m) videlicet d(omi)nicale : Sanctuariu(m) co(m)mune & ca(n)torinu(m) : sive kyriale.


Impressu(m) Venetijs cum privilegio : cu(m) quo etiam imprimatur antiphonarium et psalmista : sub pena ut i(n) gratia MCCCCC . Marca tipografica - correctum per fratem Franciscum de Brugis ordinis minorum de observantia

Della discrezione degli spiriti operetta istruttiva, illuminativa e direttiva


Della discrezione degli spiriti operetta istruttiva, illuminativa e direttiva


Alc capil xilgr. Caratteri tondi rom opro 8 nel testo segn: A1-12; S1-12. opera completa di tutte le sue carte originali. Interessante il capitolo da pag 172 sulle frondi ed arti del demonio.

Il cammino di perfezione e il castello interiore. Libri della B.M.Teresa di Giesù fondatrice degli scalzi Carmrlitani.


Il cammino di perfezione e il castello interiore. Libri della B.M.Teresa di Giesù fondatrice degli scalzi Carmrlitani.



Il castello interiore over mansioni. Scritto dalla B.M Teresa di Giesù fondatrice degli scalzi carmelitani. Per tutte le persone spirituali, religiose e contemplative, particolarmente per le monache di somma utilità. Trasportato dalla spagnuola nella lingua italiana dal signor Cosimo Gaci canonico di san Lorenzo in Damaso. Firenze, nella Stamperia Giunti, 1605. 8° : pp. 6 nn. + 142. Legatura in piena pergam.molle coeva al testo Piccole bruniture ai piatti, striscia di cm. 1 larga e di cm.19 ca.asportata al marg.esterno della pegam.del piatto post. Marca tipogr.inccisa sul frontesp. Ottimo esemplare complessiv.difficile da trovare con entrambe le opere ..

venerdì 16 aprile 2010

E' la pace la strada di Oretta Dalle Ore


E' la pace la strada di Oretta Dalle Ore



Pensieri spigolosi senza valichi
dimettono la pace per la guerra
sofferta inevitabile malnata.
Con petali di rose e di gardenie
intreccia altre domande alle risposte
del terrore e la morte aggrovigliate.

Una casa nel terrore di Gerald Green


Una casa nel terrore di Gerald Green

Sullo sfondo di una metrolpoli americana, la tenace battaglia combattuta da un gruppo di inquilini contro la violenza e la speculazione edilizia.

KEBRA NAGAST LA BIBBIA SEGRETA DEL RASTAFARI DI MAZZONI LORENZO



KEBRA NAGAST LA BIBBIA SEGRETA DEL RASTAFARI DI MAZZONI LORENZO


Il "Kebra Nagast", in lingua ge'ez "La Gloria dei Re", proclama la discendenza della monarchia etiope dalla stirpe di Davide, a cui appartiene lo stesso Gesù Cristo. Il Kebra Nagast è un testo sacro denso e affascinante che si presta a molteplici letture. È il racconto avvincente e poetico dell'amore tra Salomone e Makeda, la regina di Saba, vicenda soltanto velatamente accennata nella Bibbia. È un classico della letteratura sacra dell'Africa cristiana. È infine il testo che pone la basi per un importante movimento religioso, politico e culturale dei nostri tempi: il Rastafarianesimo. Il Kebra Nagast è infatti sacro per tutti i credenti della religione rastafariana, convinti che l'Etiopia sia il nuovo Israele e che il Negus Neghesti Halle Selassie I sia letteralmente un Cristo ritornato, colui che realizza concretamente la profezia sul regno terreno che deve instaurarsi prima della fine del mondo. Al centro del libro c'è il trasferimento dal tempio di Gerusalemme di Zion, l'Arca dell'Alleanza, segno concreto della presenza divina nel mondo, che molti ritengono ancora oggi custodito in Etiopia. Dalla Giudea all'Etiopia fino alla Giamaica e ai suoi aneliti di liberazione, l'Arca, simbolo di giustizia e di speranza a cui affidarsi e per cui lottare, rappresenta oggi l'eredità profonda di questo libro alle future generazioni.

martedì 13 aprile 2010

L'uccello del sole di Wilbur Smith


L'uccello del sole di Wilbur Smith


Questo libro venne pubblicato negli anni settanta e Smith utilizzò già qui l'intreccio tra passato e presente che c'è nella serie"egizia",vale a dire il settimo papiro,il dio del fiume... Cosa c'è di vero,nelle antiche pergamene che dicono che i fenici erano arrivati.

LA RABBIA di KING RUTH


LA RABBIA di King Ruth



La rabbia è femmina. Ed è un sentimento latente e molte volte represso che si può governare con grande soddisfazione. È il risultato dei traumi fisici ed emotivi - abusi, perdite, carenze - vissuti nell'infanzia che, restando imprigionati nel corpo, accumulano un'energia dirompente ma ingabbiata che genera solo malessere. Quante di noi soffrono di questa situazione, ma non la affrontano adeguatamente? Anzi la travestono in uno dei sei modi che questo saggio illustra - dominio, provocazione, distrazione, dedizione, dipendenza e depressione - perché sia accettabile socialmente? Serio e documentato, ricco di numerosi questionari di autovalutazione, questo libro è un viaggio di profonda introspezione per capire, analizzare e approdare infine a possibili soluzioni. È un percorso verso la libertà, per liberarsi dai fardelli che il tempo ha reso sempre più pesanti, per sfruttare con intelligenza il potenziale arricchente della rabbia.

Rabbia La passione che non sappiamo controllare di Cinzia Tani, Rosario Sorrentino


La rabbia di Cinzia Tani, Rosario Sorrentino

La passione che non sappiamo controllare


Tutti i giorni, i quotidiani raccontano episodi a che fare con la rabbia: liti di condominio che portano a reazioni esagerate, episodi frustranti di mobbing in ufficio, rabbia nelle strade, a scuola, in famiglia. In una società che insegna a reprimere ogni sentimento negativo, la rabbia finisce per renderci aggressivi persino con noi stessi, incapaci di gestire il più comune dei fallimenti. Ma la rabbia non espressa è pericolosa, può scatenare istinti aggressivi e criminali e, nei casi peggiori, malattie psicosomatiche, crisi di panico, perfino ictus e infarti.

UN PONTEFICE IN DIRETTA di Giuseppe Mazza


UN PONTEFICE IN DIRETTA di Giuseppe Mazza


Il presente volume ha l'intento di mostrare, celebrando il Wojtyla "registrato" dalla televisione, accolto (o non accolto) dalle telecamere, letto e riletto nelle estenuanti ma seguitissime dirette che hanno accompagnato eventi, riti solenni e "festive" ferialità che l'amato pontefice sapeva offrire con naturalezza disarmante all'occhio insaziabile dei media.

lunedì 12 aprile 2010

MEMORIE DI UN SOLDATO BAMBIN di Beah Ishmael


MEMORIE DI UN SOLDATO BAMBINO di Beah Ishmael


Una testimonianza indimenticabile dal cuore dell'Africa, dove milioni di bambini muoiono di malattie curabili in Occidente e centinaia di migliaia sono mutilati o cadono in guerra

COME DIO COMANDA di Nicolò Ammaniti


COME DIO COMANDA di Nicolò Ammaniti

LIBRO VINCITORE DEL PREMIO STREGA 2007. In una pianura zuppa di pioggia, in una landa ai margini di tutto, dove i campi e i fiumi si mischiano con i capannoni, le villette con il prato davanti e i concessionari di automobili, vivono un padre e un figlio. Rino e Cristiano Zena. Uniti da un amore viscerale che si nutre di sopraffazione e violenza. Tirano avanti un'esistenza orgogliosa insieme a un paio di balordi: Quattro Formaggi, rimasto strano dopo un incidente con i fili dell'alta tensione, e Danilo Aprea, abbandonato dalla moglie e segnato dalla perdita della figlia. Un giorno decidono che è arrivato il momento di dare una svolta alle loro vite.

sabato 10 aprile 2010

Avere o Essere di Erich Fromm


Avere ed essere sono modalita' esistenziali, entrambe sono potenzialita' della natura umana: alla base della modalita' esistenziale dell'avere vi e' un fattore biologico, la spinta alla sopravvivenza, alla base della modalita' esistenziale dell'essere c'e' il bisogno di superare il proprio isolamento, che e' una condizione specifica dell'esistenza umana. A decidere quale modalita' avra' il sopravvento per la maggioranza e' la struttura sociale con le sue norme ed i suoi valori.
Il carattere sociale fonde la psiche individuale e la struttura socioeconomica (si' che gli individui "desiderano fare cio' che devono fare").
I mutamenti solo psichici sono limitati alla sfera privata e sono inefficaci come i mutamenti economici, se non riguardano anche il carattere. La struttura caratteriale dell'individuo costituisce il suo vero essere, mentre il suo comportamento puo' essere solo una maschera, un'apparenza (il fanatismo, osserva l'Autore, talvolta serve a coprire impulsi opposti).
L'uomo, osserva Fromm, e' come un recipiente che mentre lo si riempie, ingrandisce, cosi' che non sara' mai pieno, il nostro io e' alla base del nostro sentimento di identita' e comprende sia qualita' effettive (corpo, possessi, cognizioni) che fittizie.
La determinazione istintuale minima che caratterizza la specie umana rende necessari i sistemi referenziali di orientamento (mappe) e gli oggetti di devozione, mappe e mete che peraltro non sono mai del tutto esatte e mai del tutto sbagliate: ogni cultura (passata, presente, futura) comprende sia i mezzi di orientamento che gli oggetti di devozione, vale a dire una religione. L'atteggiamento religioso e' un aspetto della struttura caratteriale.
La liberta' umana e' limitata dal nostro io, dai possessi e dalle opere; la liberta' come condizione per la creativita' comporta non avere legami che impediscono la propria autorealizzazione.

mercoledì 7 aprile 2010

El camino del encuentro di Jorge Bucay


El camino del encuentro di Jorge Bucay



La lectura de este libro contestará en gran parte a esta pregunta: Jorge Bucay es un gran comunicador, y nos transmite su mensaje de una forma sencilla, directa, limpia y, sobre todo, amena.

Todos queremos vivir mejor, todos queremos mejorar nuestro modo de relacionarnos con los demás, todos queremos encontrar nuestro camino en la vida y ser más felices. El camino del encuentro estudia lo que a menudo nos preocupa más en la vida: nuestra relación con otros. El autor desmitifica las creencias más arraigadas sobre el amor y el sexo en nuestra cultura; estudia las relaciones familiares y hace hincapié en la pareja, el enamoramiento y el matrimonio.

Bucay nos invita a entrar en el universo de sus ideas y nos obliga a repensar las propias.


Pubblicato da Maria D.

martedì 6 aprile 2010

Il nipote del Negus di Camilleri Andrea



Il nipote del Negus di Camilleri Andrea


Fu già tempo in cui si andava in camicia nera; si cantavano inni. Quando la menzogna si accasa nella storia, sono gli atti di fede, e i manganelli, che fanno la verità. Ci volevano, a Vigàta, le furberie e le mattacchiate di uno scavezzacollo principe di colore, la selvatica estrosità e il talento per gli affari di un diciannovenne ben arnesato e sessualmente senza briglie, la spudoratezza e l'inclinazione astuta di un nipote del Negus, i puntigli principeschi di uno studentello straniero senza letto e senza tetto, che allettava gli occhi e invaghiva i cuori, per umiliare l'onore, l'orgoglio virile, le mire colonialistiche, le prolisse incompetenze del regime, e il nazifascistico razzismo. Il nipote del Negus, il principe Grhane Sollassié Mbassa, è stato iscritto alla Regia Scuola Mineraria di Vigàta. Si rivela un virtuoso della bricconeria e un atleta dell'inganno: tutti brontolando, e lui bravando; promettendo molto, e ancor più pagando, senza nulla mai ottenere. Cosa non tollerano tutti, cosa non tentano. Anche il Duce schiuma e freme, e subisce a rate i tiri bassi dell'etiope: di quel tizzone d'inferno che scalcia e corvetta; e sfugge al dover suo di dar testimonianza in terra italica e in colonia del viver bello e libero e generoso della "civiltà" fascista. Un evento reale con cui Camilleri torna alla sua vena più antica, quella più irriverente e comica, che mescola con intelligente divertimento, storia e fantasia.

giovedì 1 aprile 2010

El camino de las lágrimas - Jorge Bucay


En la presente obra Jorge Bucay, psicólogo argentino de prestigio internacional y habitual colaborador en los medios de comunicación, afronta una de las situaciones más complejas y delicadas de la experiencia humana: la pérdida de un ser querido. Con su habitual claridad expositiva, valiéndose de múltiples historias y ejemplos, nos enseña que el duelo y la pérdida forman parte del desarrollo personal. Estas páginas invitan a reflexionar sobre las distintas etapas que conlleva la pérdida, sobre la necesidad de enfrentarnos a la realidad, de adoptar una actitud positiva, tratando de hallar el lado enriquecedor del duelo: la pérdida y el dolor como parte imprescindible de nuestra comprensión del mundo, nuestro crecimiento, nuestra evolución.


Pubblicato da Maria D.

Puoi se vuoi di "Puoi se vuoi" di Norman Vincent Peale


Puoi se vuoi di Norman Vincent Peale


"Puoi se vuoi" è un libro davvero incoraggiante! Norman Vincent Peale sostiene che avere successo è solo una questione di volontà; questo è il segreto che ha permesso a tante persone, prigioniere di un'esistenza grigia, di approdare ad una vita brillante.