lunedì 23 maggio 2011

L’inverno dello straniero di Gionatan Squillace

Il romanzo d’esordio è: -L'inverno dello straniero- L’autore è un giovane brillante scrittore al suo esordio. Un libro  che “rapisce” il lettore e lo accompagna in un viaggio buio, folle e senza ritorno; un  percorso inquietante dove appare subito impossibile sfuggire da una terribile fine.  Tante vittime, in una strada ripida della montagna valdostana ad ucciderle però, è uno solo il killer : Il risorto! Oltre al loro massacro, Cos'hanno in comune le vittime? L’assassino! Lui è tornato, più spietato che mai, ma da dove? Da quale terribile passato?  E ancora: può  un  lucido assassino portare rispetto per le sue vittime dopo averle freddate?  O i suoi riti rappresentano solo una manifestazione psicotica del delirio di un maniaco?:- Bastardello, bastardello resterai, di stracci e sterco vestirai vipere e sassi mangerai. Bastardello, bastardello morirai.- Questa cantilena riecheggia sempre  nella mente de : Il risorto prima  di colpire le sue vittime. Un indizio? Un vaneggiamento?
Un  libro “cinematografico” (come lo definisce l’autore), destinato a tutte le persone amanti del noir  ma anche a lettori non particolarmente vessati, perché nei profili psicologici dei protagonisti, troveranno  quasi certamente affinità caratteriali, peculiarità che farà riflettere chiunque si troverà tra le mani questo Scritto.
Autore: Gionatan Squillace
Titolo: L’inverno dello straniero
Edito da Pendragon
Prezzo Euro 12 (Pag 78)


Recensione di Enza Iozzia





lunedì 16 maggio 2011

Carpe diem. L'alba e il tramonto di una vita sono un batter d'occhio nell'eternità di Dana Roberto





Carpe Diem" Cogli l'attimo! Comunemente, e per tutta una vita, si abusa di tabacco, d'alcool, d'ipercalorie, mangiando qualsiasi cosa capiti e in modo totalmente indiscriminato. Non ci si cura per niente del proprio organismo. Lasciamo che lo stress ci mortifichi senza reagire. Non si pratica alcuna un'attività sportiva, si va a letto quasi sempre tardi, non si attiva la propria mente, né tanto meno [leggi tutto ...] l'intelletto. Per poi correre ai ripari come detto poc'anzi, quando è evidentemente troppo tardi, vale a dire quando si è già diventati anziani! Purtroppo ci diamo molto da fare esclusivamente sotto il puro profilo materialistico cercando di arricchire ed accumulare beni e denaro già all'inizio del nostro percorso lavorativo, per la propria futura "sicurezza-vecchiaia". Tutta la nostra energia è diretta esclusivamente verso questo scopo. Spiego quindi come mantenersi in perfetta ed eccellente forma fisica-mentale grazie ad un ricercato ed utilissimo stile di vita "in parallelo", vale a dire: La salute ed il benessere fisico da una parte, l'apertura mente-psiche-spirituale dall' altra. Un connubio più che vincente e convincente



Tratto dal libro

Uno più uno uguale ottima alleanza

Sin da giovane mi sono sempre imposto due cose che ora consiglio vivamente ai giovani di oggi: quelle cose che d'altronde ho seguito come regola ferrea per tutta la mia vita. Il Movimento, vale a dire il moversi fisicamente ed impegnativamente con una seria attività fisica soprattutto continua.
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In secondo luogo esiste l'assoluta e impellenmte necessità di "smuovere" allo stesso tempo la cosiddetta materia grigia, in pratica l'intelletto.



lunedì 9 maggio 2011

Peter Pan - il bambino che non voleva crescere

Favole e autostima
Il personaggio di Peter Pan nasce dal testo teatrale del romanziere scozzese James Matthew Barrie scritto nel 1904, dal titolo "Peter Pan il ragazzo che non voleva crescere" e nel 1911 con il titolo "Peter e Wendy" divenne un libro di grande successo. A dire il vero Peter Pan fa la sua prima comparsa già nel 1902 all'interno della novella "Le avventure nei giardini di Kensington" (noto anche come "L'uccellino bianco") sempre di James Barrie. Fu una delle favole preferite di Walt Disney, che contribuì notevolmente alla costruzione del suo immaginario fantastico, tanto che da bambino, interpretò il ruolo di Peter Pan in una rappresentazione teatrale scolastica.  Il film fu realizzato nel 1953 con il titolo "Le avventure di Peter Pan" e divenne subito un successo mondiale. Prodotto da Walt Disney che seguì ogni parte della sua realizzazione, venne diretto da Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske per una durata di 76 minuti, mentre la splendida colonna sonora la si deve a Frank Churchill, Sammy Fain, Ted Sears, Oliver Wallace e Jack Lawrence. Walt Disney volle riprendere fedelmente il personaggio di James Matthew Barrie, che fino a quel momento (vedi il film Peter Pan del 1924) era stato interpretato da attrici. Grazie alle innovative tecniche di animazione dell'epoca, Walt Disney restituì a Peter Pan tutte le caratteristiche del personaggio originale: un bambino ribelle, che si muove leggero come l'aria.
La storia ha inizio una sera, in un appartamento londinese, quando i coniugi Darling si preparano per andare ad una cena importante, ma Agemine non trova i suoi gemelli e la sua camicia. Intanto nelle stanze superiori i figli Gianni e Michele giocano nel rivivere le gesta di Peter Pan e Capitan Uncino, i personaggi della loro fiaba preferita, che la loro sorella maggiore Wendy, gli racconta ogni notte prima di addormentarsi. I tre bambini vengono accuditi dalla loro balia Nana, che pur essendo un cane, si prende cura di loro rimettendo in ordine la cameretta e preparandogli lo sciroppo che devono prendere tutte le sere. Incurante di tutto questo Agemone Darling entra come una furia nella camera, alla ricerca dei suoi gemelli e della camicia, che trova completamente pasticciata e trasformata in una mappa dell'isola del tesoro di Peter Pan. Agemone ordina a Wendy di non raccontare più ai suoi fratellini quella fiaba e di trasferirsi da domani nell'altra camera, in quanto non era più una bambina, avendo ormai raggiunto l'età di 12 anni. Anche Nana riprese il ruolo di cane da guardia e venne legata nel cortile. Tuttavia Wendy credeva nell'esistenza reale di Peter Pan, al punto che riteneva di averle rubato la sua ombra, dopo esserle stata strappata da Nana e che quindi un giorno sarebbe tornato a riprenderla. Quella stessa notte, quando i bambini dormivano da soli, senza la protezione di Nana, arrivò Peter Pan in compagnia dell'inseparabile fatina Trilli, che entrò dalla finestra e frugò per tutta la stanza alla disperata ricerca della sua ombra. Venne trovata da Trilli all'interno di un cassetto, ma essendo ribelle come il suo padrone, l'ombra non voleva saperne di essere catturata. Quel chiasso sveglia Wendy, che felice di quell'incontro si prodiga nel ricucire l'ombra di Peter Pan. Wendy confida a Peter Pan che da domani non potrà più raccontare le fiabe, in quanto deve diventare adulta. Peter Pan è terrorizzato dall'idea di crescere, pertanto invita Wendy a partire con lui verso "L'isola che non c'è" per raccontare le fiabe ai bimbi sperduti. Wendy è così felice che cerca di dare un bacio a Peter Pan, ma viene fermata dalla gelosissima Trilli, che le tira i capelli prendendola per la coda. Intanto si svegliano anche Gianni e Michele, anche loro desiderosi di partire verso l'isola delle loro fantasie. L'unico problema è quello di riuscire a volare, ma nonostante tutti i loro sforzi non riescono a spiccare il volo. Grazie alla polvere di fata, che Peter Pan gli sparge addosso tramite Trilli, i tre bambini possono finalmente librarsi nell'aria e prendere il volo dalla finestra della loro cameretta, verso L'isola che non c'è, attraversando la splendida città notturna di Londra. La direzione è semplice: seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino. Arrivati nell'isola i ragazzi possono vedere l'isola dall'alto ed individuare i luoghi raccontati dalla fiaba di Wendy: il golfo delle sirene, l'accampamento degli indiani e la nave dei pirati di Capitan Uncino, che senza tanti complimenti gli prende a cannonate. Peter Pan ordina a Trilli di portare al sicuro Wendy, Gianni e Michele in quanto lui dovrà vedersela con Capitan Uncino. Questi è ossessionato dall'idea di vendicarsi di Peter Pan, in quanto durante un combattimento il ragazzo gli ha tagliato una mano, che è andata a finire in pasto ad un terribile coccodrillo. Da quel giorno il coccodrillo lo segue dappertutto, nella speranza di divorare il Capitan Uncino per intero. Intanto Trilli disobbedisce a Peter Pan e arrivata per prima nel rifugio dei bimbi sperduti, per dire di abbattere Wendy, in quanto è un minaccioso uccello. I bambini lanciano verso la ragazza tutte le loro armi e questa precipita al suolo. Per fortuna viene presa in volo da Peter Pan che le salva la vita e rimprovera i bambini per quanto accaduto. Questi si discolpano, dicendo che avevano avuto l'ordine da Trilli. Peter Pan bandisce Trilli dal suo regno per una settimana e porta Wendy a scoprire l'isola verso la baia delle sirene, mentre Gianni e Michele, insieme ai bimbi sperduti si dirigono presso il territorio indiano. Vengono però catturati dai pellerossa e legati al palo della tortura, ma i bimbi sperduti non sembrano preoccupati in quanto il combattimento con gli indiani non è altro che un gioco. Capo Toro in piedi questa volta fa sul serio, in quanto accusa i ragazzi di avere rapito sua figlia Giglio Tigrato e minaccia di scotennarli. Intanto Peter Pan e Wendy dopo aver incontrato le sirene, vedono Capitan Uncino e l'inseparabile marinaio Spugna, che si dirigono con una barca presso la roccia del teschio, dopo aver rapito Giglio Tigrato. All'interno della caverna Capitan Uncino cerca di far rivelare alla giovane squaw, dove si trova il nascondiglio di Peter Pan, in caso contrario morirà affogata con l'innalzamento del mare provocato dall'alta marea. In suo aiuto arriva Peter Pan che affronta Capitan Uncino in duello, dopo essersi preso gioco di lui. Durante il combattimento Peter Pan ha la meglio e Capitan Uncino deve darsela a gambe, inseguito dall'affamato coccodrillo e implorando l'aiuto del suo fedele Spugna. Dopo aver riportato Giglio Tigrato al suo accampamento, capo Toro in Piedi organizza una festa di ringraziamento per Peter Pan e i suoi amici, al quale regala un copricapo indiano e lo nomina Aquila Volante. Intanto Trilli che se ne stava in disparte, guardando in lontananza i festeggiamenti nel campo indiano, viene catturata da Spugna e portata da Capitan Uncino. Venuto a conoscenza della gelosia di Trilli nei confronti di Wendy, Capitan Uncino cerca di servirsi della fatina per venire a conoscenza del rifugio di Peter Pan, pertanto gli chiede di aiutarlo per rapire Wendy. Trilli così, cade nel tranello e rivela che Peter Pan si trova nell'Albero dell'Impiccato. All'interno del rifugio, troviamo Wendy che fa comprendere ai bimbi sperduti cosa significa avere una vera mamma. I bambini sconsolati, vogliono tornare a casa per vedere le loro mamme, ma Peter Pan va su tutte le furie. Ad attenderli fuori ci sono Capitan Uncino e i suoi pirati, che li rapiscono e mandano un pacco regalo a Peter Pan contenente una bomba ad orologeria. Dopo una serie di vicissitudini, avventure e combattimenti mozzafiato i tre ragazzi a bordo di un magico vascello, ritorneranno nella loro cameretta, giusto in tempo per il rientro dei loro genitori, i quali troveranno Wendy addormentata vicino alla finestra.






mercoledì 4 maggio 2011

Non uccidete Bin Laden

Il sergente John Wilson, tiratore scelto dei Berretti Verdi, corpo d'élite dell'esercito degli Stati Uniti, sta per eliminare il terrorista più ricercato del pianeta: Osama bin Laden. Ma all'ultimo istante giunge il contrordine. Chi ha interesse a mantenere vivo e libero lo sceicco del terrore? La risposta è: una potente organizzazione i cui componenti hanno in pugno la produzione mondiale degli armamenti. Un servizio segreto indipendente, guidato da un ex agente dell'FBI e da un ex ufficiale dell'esercito italiano, si mette sulle tracce di Bin Laden, dando inizio a una caccia spietata nella quale vengono coinvolti anche i soldati italiani in missione all'estero. Una spy-story, scritta da un esperto del settore, che scava nei segreti inconfessabili della lotta al terrorismo internazionale di matrice islamica.