mercoledì 25 aprile 2012

La grazia sufficiente di Giancarlo Micheli (VIDEO)




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Grazie alla capacità del Micheli di offrire al lettore una trama non banale e non agiografica, riferendoci alla figura di Puccini, si assiste alla creazione di un romanzo davvero interessante, da cui viene bandita ogni retorica e si mantiene intatta l'attenzione nel seguire la vicenda di ogni personaggio, ben inserita nel contesto principale.
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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Il valore della prosa del Micheli risiede esattamente nella capacità, dispiegata in ogni frase e in ogni periodo, di portare alla luce nuove realtà, dapprima linguistiche ma che si trasformano, poi, in nuove realtà prettamente percettive. Alla conclusione della lettura di un romanzo di Micheli traiamo una percezione dell'esistente estremamente più ricca di quanto ci era compagna prima.
Stefano Busellato (Erba d'Arno, n.123 – inverno 2011)

Anonimo ha detto...

La potenza evocativa di un linguaggio colto ed essenziale, dà luogo ad ambientazioni e personaggi dai cromatismi puri al limite del sovrasensibile, che affiorano da una dimensione spazio-temporale immaginifica, realizzandosi sul piano visivo come delle vere e proprie sequenze cinematografiche, delle cui tecniche il Micheli mostra di essere profondo conoscitore.
Roberta Raggioli (La Mosca di Milano, n.23 – dicembre 2010)

Anonimo ha detto...

Romanzo tenace e appassionato, La grazia sufficiente coniuga erudizione (di cui sono testimonianza le numerose note a fine di ogni capitolo) e poesia, grazie al suo linguaggio distillato e ben forbito che cerca di supplire alle difficoltà della teologia indimostrabile con la ben più robusta forza espressiva di una liricità intensa e asciutta, fatta di immagini e di riverberi, di rattenuta commozione e di espansione descrittiva non priva di un sapore arcaicizzante e delibato.
Giuseppe Panella (Zeta - rivista internazionale di poesia e ricerche, anno XXXII – n.3, 2010)

Anonimo ha detto...

L'incontro e la eventuale compenetrazione di due culture così diverse - quella europea e quella orientale - non è mai stata facile impresa per le implicazioni e il pensiero dei rispettivi soggetti. Nel romanzo di Micheli si scopre tuttavia, più che un'adesione formale, una comprensione, tanto da dar vita a un'opera affascinante, che si traduce in vicende per taluni versi singolari.
Luciano Nanni (Literary.it, n.4 - 2010)

Anonimo ha detto...

Il romanzo di Giancarlo Micheli è un romanzo cosmopolita ed internazionale, offrendo un incrocio tra diverse culture, dislocate anche in tempi diversi (i due protagonisti vivono, infatti, una distanza di tempo di tre secoli), e, promuovendo nella fictio incontri tra personaggi di varie nazioni, ne acuisce i vari contatti sociali e commerciali, come ad esempio tra giapponesi e commercianti olandesi.
Angelo Manitta (Il Convivio, anno XII – n.2, 2011)

Anonimo ha detto...

Tra i passi migliori del romanzo è senz'altro la descrizione della vita familiare di Baruch in Giappone. Egli si innamorerà, infatti, di una giovane prostituta e avrà un figlio da lei; riuscirà, inoltre, a riconquistare e difendere la sua relazione sentimentale anche quando varie disavventure lo costringeranno ad un periodo di prigionia sull'isola di Deshima, nella baia di Nagasaki, dove gli shogun avevano confinato l'esiguo gruppo di mercanti occidentali risparmiati dal decreto generale di espulsione del 1628. Questo episodio è narrato con toccante lirismo.
Marinella Lazzarini (Literary.it, n.3 - 2010)

Anonimo ha detto...

La grazia sufficiente, sotto la veste di romanzo, nasconde in realtà un consistente midollo filosofico e spirituale. E' un'opera colta, elaborata, a tratti impervia, dalle pagine levigate con acuta perizia. E il linguaggio - tanto cesellato e preciso da mostrare talvolta resistenze al lettore impaziente - custodisce tra i suoi termini ricercati, le sue volute ampie, le sue inclinazioni inattese, un tesoro che va al di là dello stile.
Questa lingua senza tempo è fatta per raccontare una storia senza tempo: quella dell'anima.
Anna Lisa Somma (Bibiliotecagiapponese.it, dicembre 2011)

Anonimo ha detto...

La conoscenza dell'autore del mondo orientale non fa che incuriosire il lettore e offrire continui spunti per approfondire la nostra conoscenza di una cultura così lontana da quella che permea la nostra vita quotidiana. Passato e presente si mescolano e si amalgamano con sapienza. Micheli si rivela una voce interessante e non banale del nostro panorama culturale.
Serena Adesso (Mangialibri.it, settembre 2011)

Anonimo ha detto...

Una scrittura esigente - che richiede il massimo impegno da parte del lettore per coglierne ogni sfumatura - ed erudita allo stesso tempo, come quando ci ritroviamo a familiarizzare con eventi accaduti secoli prima, con personaggi storici, con correnti filosofiche e con elementi della mitologia scintoista sui quali ci vengono in aiuto le abbondanti note che concludono ogni capitolo. È in questo che risiede il valore di questo testo, nella capacità di riportare alla luce molteplici aspetti della realtà, sia a livello stilistico che contenutistico.
Marilena Genovese (Literary.it, n.9 - 2010)