lunedì 28 marzo 2011

Ama il tuo nemico di John Carlin

 
Come nella Divina Commedia Francesca dice:

"...Amor, ch'a nullo amato, amar perdona..."

l'Amore, che non permette ad alcuna persona che sia amata, di non amare a sua volta, così il titolo di questo libro "Ama il tuo nemico", conquistalo con l'amore, l'arma più forte da utilizzare in qualsiasi circostanza, essa risplende negli occhi di chi lo prova aprendo il cuore dell'interlocutore e rendendo tutto più facile.
Il libro pone al centro una partita di rugby, anzi "la partita di rugby" che riuscì ad unire i bianchi e i neri del sudafrica in un unico popolo, Mandela ha intuito quello che nessun altro era riuscito a vedere: " Se non potete parlare alle loro menti, parlate ai loro cuori".
 Il 24 giugno 1995, a Johannesburg, la Storia, una partita, il rugby, si sono dati appuntamento per non essere mai dimenticati, in quel giorno si manifesta il culmine della decennale campagna condotta da Mandela contro l'apartheid, iniziata dalla cella della sua prigione.


Tratto dal libro:
"Coetsee aveva capitolato più rapidamente del previsto. Tuttavia, Mandela dubitava che il suo prossimo obiettivo si sarebbe arreso facilmente. Eppure, per raggiungere il suo scopo (un incontro con Botha in persona) doveva prima conquistare il della soglia presidenziale: Niel Barnard, il capo dei
servizi segreti. Barnard aveva studiato politica internazionale alla Georgetown University, a Washington, e ad appena vent'anni si era già guadagnato la reputazione di ragazzo prodigio.
Botha ne aveva sentito parlare quando il giovane insegnava Scienza Politiche all'università dello Stato libero d'Orange. Agendo d'impulso, l'aveva chiamato a dirigere i servizi segreti del Paese. Era il 1° giugno 1980 e Barnard aveva solo trent'anni.
Sarebbe rimasto in carica fino al 31 gennaio 1992, servendo Botha per quasi dieci anni e il suo successore, F.W. de Klerk, per altri due.
Nessuno all'interno dell'apparato statale era meglio informato sul quadro politico sudafricano di Barnard, che aveva confidenti ovunque, alcuni anche nell'ANC. Scaltro e riservato, era un servitore dello Stato con un profondo senso del dovere. Durante i dodici anni passati al vertice del NIS, un'organizzazione che sia la CIA, sia l'MI6 inglese impararono a rispettare, se non ad ammirare, il suo volto rimase ignoto all'opinione pubblica.
Non c'era un uomo di cui Botha si fidasse maggiormente.
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Il primo incontro fra Barnard e Mandela avvenne nell'ufficio del direttore del carcere. Riecheggiando la prima impressione di Coetsee, Barnard lo ricorda così: 
- quando il signor Mandela entrò, notai immediatamente che, anche vestito in tuta da lavoro e stivali, aveva un portamento autorevole -. ".






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