martedì 14 giugno 2011

Il fattore Scarpetta di Patricia Cornwell

Apre questo romanzo il triste riconoscimento del cadavere di una giovane donna, Toni Darien, uccisa da un violento colpo alla testa a Central Park, da parte della madre. Anche in questo terribile frangente la sensibilità e la professionalità di Kay Scarpetta che assiste la donna nella dolorosa incombenza, è messa subito in evidenza: poche e mirate domande, molto tatto nel parlare di alcuni particolari della morte, insomma una donna che, davanti a un'altra donna affranta, ha piena padronanza della difficile situazione: certamente giova l'esperienza, ma soprattuto la personalità. 
Abbiamo fin da subito notizia del rapporto di Kay con la nipote, collaboratrice un po' spregiudicata della zia, che i lettori della Cornwell già conoscono. Privato e professione insomma ci appaiono subito come molto importanti per la storia. Sappiamo anche della sparizione di un'altra donna, una bella magnate della finanza di cui non si sa più nulla da giorni. Altra notizia preliminare è la partecipazione di Kay a una trasmissione televisiva della CNN, partecipazione che si rivelerà poi particolarmente importante per le indagini di un caso più complesso di quanto il gruppo investigativo avesse pensato, complicate da una strana telefonata...

Ecco i principali problemi emersi. Prima di tutto non si riesce a determinare con precisione l'orario della morte: troppe cose non combaciano. Poi, che strano orologio portava la vittima, a che cosa doveva servire? che relazione ci poteva essere tra questa morte e la sparizione della miliardaria Hannah Starr?
Un particolare: la vicenda si svolge nel periodo che precede di poco il Natale e l'atmosfera festosa piena di canti e di addobbi appare, visto il tema che si sta trattando, piuttosto fastidiosa e fuorviante, almeno così sembrano pensare i vari personaggi del romanzo. 

Kay è sicuramente una vera protagonista, è lai a dominare la scena: lo pensano non solo i lettori, ma anche per tutti gli spettatori della CNN e, più in generale, i cittadini americani quindi è logico che le venga offerta un'intera trasmissione, Il fattore Scarpetta, da condurre. Conoscendo la sua psicologia e il suo rifuggire dal diventare uno stereotipo, è prevedibile (e sarà così) il suo rifiuto. Ma ecco che proprio le sue partecipazioni già in programma finiscono col complicarle la vita: la sua vita privata, i suoi affetti, il suo passato, le minacce che arrivano da là e che possono ricadere non solo su di lei ma anche sul marito e la nipote. E tutto ciò intrecciato al caso, o meglio ai due casi insoluti al centro della trama.

Senza proseguire ulteriormente, solo da questi brevi cenni è evidente che in questo romanzo la Cornwell ha messo in atto tutte le strategie del buon narratore per tenere ben salda l'attenzione dei lettori. E infatti non c'è pagina che non aggiunga qualcosa, che non dia un'informazione in più, in cui la tensione non cresca di un po' fino a raggiungere l'apice nelle ultime risolutive e rasserenanti (si fa per dire) pagine.

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