sabato 19 gennaio 2008

Un uomo venuto




Un uomo venuto
da molto lontano,
negli occhi il ricordo
dei campi di grano,
il vento di Auschwitz
portava nel cuore
e intanto scriveva
poesie d'amore,
amore che nasce
dentro il cuore dell'uomo
per ogni altro uomo.
Un uomo venuto
da molto lontano,
stringeva il dolore
e un libro nella mano
qualcuno ha sparato
ed io quel giorno ho pianto,
ma tutto il mondo
gli è rimasto accanto:
quel giorno il mondo
ha ritrovato il cuore,
la verità non muore.
Un uomo che parte,
vestito di bianco,
per mille paesi
e non sembra mai stanco,
ma dentro i suoi occhi
un dolore profondo:
vedere il cammino
diverso del mondo,
la guerra e la gente
che cambia il suo cuore,
la verità che muore.
Va'
dove guerra, fame e povertà
hanno ucciso anche la dignità .
Va' e ricorda a questo cuore mio
che Caino sono pure io.
Dall'Est è arrivato
il primo squillo di tromba,
il mondo si ferma...c'è qualcosa che cambia,
un popolo grida:Noi vogliamo Dio,
la libertà è solo un dono suo.
Tu apri le braccia e incoraggi i figli a
d essere fratelli.
Va' dove l'uomo ha per sorella
solo lebbra e mosche sulle labbra.
Va' e ricorda a questo cuore mio
che Caino sono pure io.
che Caino sono pure io.
che Caino sono pure io.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Giovanni Paolo II..un Grande. A volte mi dico meno male che esistono uomini che, come lui, con amore e carità illuminano questo mondo avvolto dalle tenebre dell'egoismo, dell'odio e della corruzione..