lunedì 27 gennaio 2014

LOLLI E' LIBERO


--> Lolli il cagnolino, tolto dalla cesta in cui viveva con mamma cagna e i fratellini è stato avvolto in una coperta calda e portato in una bella casetta di città. Lì è cresciuto bene, fra coccole, pasti abbondanti e piacevoli passeggiate con la sua padrona. Non era certo l'unico cane del quartiere, e nei pomeriggi d'estate, si divertiva ad abbaiare e rincorrere, per quanto fosse possibile con il guinzaglio, altri amici cani, uno grosso e tutto bianco, un altro piccolo e scuro, tutti diversi ma tutti uguali in una cosa, il collarino con il nome e la cordicella in mano al padrone.
Una mattina, prima ancora che Lolli si fosse svegliato, iniziarono nella casa rumori strani, martellate, cose che cadevano, un gran parlare, era arrivati i muratori, la sua padrona aveva deciso di ristrutturare la casa, disse la signora: "voglio avere la cucina al piano terra, con una bella veranda per il mio Lolli". 
I lavori proseguivano e un giorno fu necessario fare un pò di bagagli e trasferirsi in un'altra casa, per la verità era la casa di un'amica della padrona, che viveva in campagna ed avendo tanto spazio si era offerta di ospitarli fino alla fine dei lavori. 
Lolli si trovò subito bene, ma qualcosa sconvolse i suoi pensieri. Questa casa di campagna aveva uno spazio molto grande, recintato da una bella staccionata di legno, Lolli aveva un guinzaglio molto lungo ed era libero di correre per tutto il suo perimetro, e quando era stanco, dentro lo aspettavano una bella ciotola di cibo e la sua morbida coperta. Lolli pensava alla sua vecchia casetta, e sperava che quando quegli uomini rumorosi se ne sarebbero andati, per lui ci sarebbe stato uno spazio come questo che aveva in campagna, mentre era assorto in questi pensieri passò di là un cane, bello, maestoso, ma con un difetto al collo, gli mancava la fascia colorata che tutti i cani avevano, almeno così pensava Lolli, pochi attimi e quel cane corse via lontano.
Venne il giorno tanto atteso del ritorno a casa, durante il viaggio nell'auto della padrona Lolli sognava la sua casetta, che finalmente rivedeva e come succedeva da un pò, ogni tanto pensava a quel cane.....
Finalmente la macchina si fermò, lo sportello posteriore si aprì e Lolli saltò giù trovandosi davanti, una bella casetta dalle pareti bordò, con un cancelletto che dava in una verandina, niente in confronto alla campagna ma carica per giocherellarci nelle belle giornate. La padrona di Lolli aprì il nuovo portone e insieme entrarono in casa, anche le parenti interne erano di un colore diverso, nell'ingresso nuovi mobili luccicavano e un grande specchio a parete mostrò la figura dei due che entravano. Lolli si fermò davanti a quello specchio, si guardò bene, abbassò la testa prima da un lato, poi dall'altro, alzò le zampette anteriori, le riabbassò, poi iniziò a toccare la sua bella fascia colorata, e si rese conto che non faceva parte di lui, era diversa da lui, forse si poteva togliere.
I giorni passavano e Lolli passava più tempo davanti a quello specchio che fuori nella veranda, un giorno mentre la sua padrona sistemava la veranda e il cancelletto era aperto, Lolli si guardò ancora una volta allo specchio e poi scivolò fuori dal portone, poi dal cancello correndo, correndo a più non posso. La sua padrona lo rincorse per un pò, poi si fermò esausta e torno indietro con le lacrime agli occhi.
Lolli corse così tanto da tornare a quella campagna dove era vissuto, guardò da dietro la staccionata la casa e poi continuò a camminare, e incontrò un gruppo di cani, tutti senza collare, si unì a loro, e visse un pò di giorni libero, felice di scorrazzare tra i campi, rincorrere piccoli animaletti, giocare con i suoi simili.  Quando si trattava di mangiare, però non era tutto rose e fiori o meglio, il cibo non era servito in una bella e capiente ciotola, bisognava procurarselo, a volte si dormiva a pancia vuota. Una mattina il branco di amici giunse a un ruscello, mentre bevevano, quell'acqua fresca Lolli alzò la testa e guardò ancora una volta la fascia attorno al suo collo pensando: "torno alla casetta dove non mi manca niente (cibo, pulizia, coccole, calduccio....) o continuo a vivere così." 
L'immagine di Lolli riflessa nell'acqua fluttuava, e i raggi di sole che filtravano i fitti rami degli alberi la rischiaravano, gli altri cani bevevano, le farfalle svolazzavano e la pancia rumoreggiava per la fame. Lolli alzò la zampa come per salutare, poi la infilò nel collare e lo strappò via: "Resto, faccio un pò la fame ma vivo Libero!"

Mary

Nessun commento: