Come non interessarsi di un libro che in questo periodo riecheggia dal Web alla TV... e così via.
Sylvia Browne è nata a Kansas City il 19 ottobre del 1936 ed è morta a San Jose il 20 novembre del 2013, pare sia stata sensitiva e autrice di libri profetici.
Negli Stati Uniti ha fatto parte sia dell'ambiente televisivo che di quello radiofonico.
Una vera e propria Medium, quella che nei casi difficili aiuta le forze dell'ordine a trovare l'assassino, ma da ricerche varie, emerge come in diversi casi le sue informazioni non sono state corrette, qualcuno dice: "dei fallimenti completi".
Pare sia stata anche condannata, non per l'attività di Medium, bensì per frode finanziaria e per appropriazione indebita.
Fatto innegabile che nel 2004 Sylvia Browne, insieme a Lindsay Harryson, attrice e sceneggiatrice statunitense, di film come "Senza Passato" o "Doppio Tradimento", ha pubblicato un libro intitolato "Prophecies" nel quale scrive di un viurs letale che colpirà la popolazione mondiale intorno al 2020.
L'emergenza Coronavirus riporta l'attenzione su questo libro, che sembra una raccolta di testimonanzie di quello che sta succedendo in questi mesi.
Diverse volte nel corso della Storia l'umanità ha dovuto affrontare delle epidemie (peste, peste nera, vaiolo, spagnola, asiatica...). Nel 2002, due anni prima della pubblicazione del libro, nel mondo si era diffusa la Sars, che è proprio un virus respiratorio.
Per gli scettici, le previsioni della Browne possono essere considerate una fantasia ispirata da fatti veri già accaduti: dopo la Sars poteva essere facile prevedere che altre epidemie respiratorie si sarebbero potute diffondere nella nostra società.
Altri, possono credere nella profezia, in quanto quando si parla di profezie non ci si riferisce a qualcosa di scientifico e chiaro: visioni e sogni vanno interpretati; così come avviene in ambiti diversi, anche religiosi.
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