E' la Pasqua del 1170 nella contea di Cambridge quando il grido di un bambino lacera la notte. Una richiesta di aiuto che ancora vibra di speranza, ma il luogo è troppo isolato e la giovane voce troppo flebile per essere udita da orecchio umano. A un anno di distanza, il convento della città vende già le reliquie del piccolo Peter e chiede che sia fatto santo. Il corpo, affiorato dal fiume, sembrava portasse addosso i segni della crocifissione. Nel frattempo, altri tre bambini mancavano all’appello: in tutti i casi, sul luogo della scomparsa qualcuno aveva lasciato una stella a cinque punte fatta di rametti intrecciati, come una stella di Davide incompleta e questo fece si che si scagliassero tutti contro la comunità ebraica, costretta a rifugiarsi nel castello del re. I tre cadaveri vennero ritrovati lo stesso giorno in cui giunse, dal Regno di Sicilia, una insolita delegazione incaricata di far luce sui delitti: un ebreo come agente segreto, un Moro eunuco come guardia del corpo e una giovane donna come “medico legale”. Adelia, formatasi alla prestigiosa università di Salerno ed esperta nell’arte della morte, avrebbe datoe voce a quei corpi di bambini svelando la verità.
Benvenuti nel mio blog, qui troverete recensioni, riassunti, film, video, storie di fantasia, favole e........buona lettura a grandi e piccini!
sabato 23 aprile 2011
lunedì 18 aprile 2011
Togliamo il disturbo di Paola Mastrocola
La scuola ha fallito, facendo danni ad un intera generazione. Questo libro è una battaglia, perchè la cultura non abbandoni lanostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto.
E' anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento.
Infine, è la mia personale preghiera ai giovani, perchè scelgano loro, in prima persona, la vita che vorranno, ignorando ogni pressione, sociale e soprattutto familiare. e perchè, in un mondo che li vezzeggia, li compatisce e ne alimenta il vittimismo, essi con un gesto coraggioso e rivoluzionario scelgono se studiare o no, sovvertendo i luoghi comuni che da almeno quarant'anni ci opprimono.
Tratte da: Paola Mastrocola
Intervista all'autore:
giovedì 14 aprile 2011
ESSERE LIBERI DI NANCY FAILLA
Nancy Failla, con il marito Don, punto di riferimento per il Network Marketing a livello mondiale, raccontano la loro personale esperienza coinvolgendo tutta la famiglia, figli compresi. Infatti, per avere successo in questo settore è importante avere non solo gli strumenti giusti ma anche e soprattutto il giusto atteggiamento. Rivolto a tutti, ammicca in particolare a quelle donne che desiderano guadagnare e avere flessibilità, perché sentrisi liberi da oggi è divertente e... remunerativo.
Fai un passo verso la libertà scarica ora
lunedì 4 aprile 2011
NUCLEARE OGGI
La bambina di Hiroshima- NAZIM HIKMET
Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora: anche adesso ne ho sette
perché i bambini morti non diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi anche il vento ha disperso la cenere.
Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero
Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora: anche adesso ne ho sette
perché i bambini morti non diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi anche il vento ha disperso la cenere.
Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero
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