Vita e morte di un ingegnere di Edoardo Albinati
C'era una volta un'Italia attiva e industriosa, attraverso cui
scorrazzavano sulle loro Alfa Romeo uomini di multiforme ingegno: gli
imprenditori. L'ingegner Albinati era uno di questi. Ma la sua spinta
vitale all'improvviso cambia di segno trasformandosi in malattia, che lo
divora e se lo porta via in nove mesi, in una paradossale gestazione al
contrario.
A cosa serve un padre? E cosa resta di lui se non un mito? C'era una
volta un'Italia attiva e industriosa, attraverso cui scorrazzavano sulle
loro Alfa Romeo uomini di multiforme ingegno: gli imprenditori.
L'ingegner Albinati era uno di questi, prototipo di una razza al tempo
stesso serissima e scanzonata, di pionieri del benessere e fumatori
accaniti. In una memoria di crudele precisione, nutrita di tutto il
risentimento e dell'amore che si può nutrire verso un padre che non hai
abbracciato una sola volta in vita tua, Edoardo Albinati racconta la
lunga fuga di un uomo talentuoso attraverso i corridoi del boom
economico, l'amore, i doveri della famiglia, le aspirazioni segrete e
indicibili, e poi la malattia che obbliga a chiedersi: chi sono? Cosa ho
vissuto a fare? Chi ho amato veramente? Il ritratto vivo di una
generazione di uomini instancabili che hanno ricostruito l'Italia,
pagando questa loro impresa con un'incolmabile distanza dai loro figli.
Una parabola umana grande e dolorosa in cui molti potranno riconoscere
tracce della propria storia.
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