mercoledì 21 aprile 2010

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI di Ugo Foscolo

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI di Ugo Foscolo


Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
Di gente in gente, nú vedrai seduto
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.

La madre or sol, suo dì tardo traendo,
Parla di me col tuo cenere muto:
Ma io deluse a voi le palme tendo;
E se da lunge i miei tetti saluto,

Sento gli avversi Numi, e le secrete
Cure che al viver tuo furon tempesta,
E prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mie rendete
Allora al petto della madre mesta.

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